Nel terzo anniversario del rapimento al Cairo di Giulio Regeni manca ancora la verità sulla sua morte. Sul fronte delle indagini si è in una situazione di dichiarato stallo, malgrado la cooperazione giudiziaria fra Italia ed Egitto formalmente non sia interrotta. Per riavviarla concretamente serve però una mossa da parte egiziana e una volontà politica che dovrebbe essere dettata da interessi comuni che spaziano dalla Libia al gioco geo-politico del gas. Al Cairo continuano intanto le intimidazioni per chi lavora sul caso. Il consulente legale della famiglia Regeni in Egitto, Mohamed Lotfy, responsabile anche della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf), ha dichiarato di sentirsi in pericolo dopo che la moglie Amal Fathy è stata condannata a due anni di carcere per “terrorismo e diffusione di notizie false”.
Il 25 gennaio sventolano grandi bandiere nere per le strade egiziane in onore però della festa della polizia, senza probabilmente nessun ricordo né di Regeni né di quella rivoluzione che iniziava lo stesso giorno di 8 anni fa. Lunedì 28 gennaio alle 11 su Rai Radio3 Roberto Zichittella ne parlerà con Francesca Cicardi, corrispondente dell’agenzia spagnola EFE dal Cairo.