LaMiaRadio intervista Lorenzo Suraci “Pronti per il lancio di Radioplayer e sulla radiovisione vi dico che…”

  • Dicembre 2, 2019
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Oggi su LaMiaRadio vi proponiamo l’intervista esclusiva a Lorenzo Suraci, presidente di RTL. Siamo stati a Cologno nella sede del network e con il numero uno della radio più ascoltata in Italia ci siamo soffermati sull’imminente lancio di Radio Player Italia, l’app che aggrega tutte le radio italiane e che permetterà un facile accesso  streaming e on demand oltre a podcast, contenuti offline e video nativi. PER (Player Editori Radio) che riunisce tutti i radiofonici nazionali (pubblici e privati, nazionali e locali) è ormai pronta a lanciare questo sistema innovativo, come ci ha assicurato il presidente. Con Suraci abbiamo fatto anche il punto sulle sorelle di Rtl, ovvero Radio Zeta e Radio Freccia, parlando poi di radiovisione e di tutto quello che ruota intorno alla radio.

Come nasce l’idea di Radioplayer in Italia?

Probabilmente è la prima volta che la radio fa sinergia. Da premettere che noi editori siamo tutti associati a Ter (Tavolo Editori Radio) e da un ragionamento fatto un anno fa nasce l’idea di fare da aggregatori ai nostri contenuti, ai nostri prodotti, alle nostre radio, piuttosto che essere alla mercé di aggregatori terzi, che comunque ci portavano via i nostri contenuti, mettono pubblicità loro, tante volte poco significativa, forse non pagando nemmeno tasse. Il loro ci è sembrato un sistema non corretto e anche in Italia abbiamo voluto quindi portare Radioplayer e siamo in dirittura d’arrivo. In un mese, un mese e mezzo ce la faremo.

Abbiamo sentito dire “La radio si evolve, restando se stessa”. In che senso?

Avremo un’applicazione comune. Noi delle “nazionali” siamo tutti organizzati con delle applicazioni più o meno evolute, ovviamente il mettere insieme tutto il nostro know how, ci permetterà di fare un qualcosa di veramente innovativo e carino. Il nostro sistema sarà sposato dall’industria, già abbiamo fatto ragionamenti con aziende tipo Audi  e stiamo parlando con Fiat e Wolkswagen. Siamo contenti di questi primi mesi di attività e siamo agli sgoccioli per lanciare l’app.

      radioplayer

Sulla modalità con cui vengono rilevati i dati di ascolto da Ter, il direttore di Radio Rai Roberto Sergio ha espresso qualche perplessità? Lei cosa ne pensa?

Roberto Sergio mi è simpatico. Alla fin fine credo debba essere una mission da parte della Rai quella di essere provocatori per migliorare tutto ciò che è migliorabile. È chiaro che il giornalista amplifica sempre una polemica. Sergio fa parte della squadra, mai e poi mai la Rai creerà problemi a Ter. Qualche parola in più o meno è oggetto di interpretazioni. Ovviamente Sergio ha ragione quando parla di migliorie e siamo tutti d’accordo e per questo abbiamo organizzato Per.  I sistemi si evolvono, la radio non è più quella che si usava la domenica per ascoltare le partite alle tre, anche perché a quell’ora ormai ce ne sono poche. Ormai è un mezzo evoluto, al pari della televisione. Noi per per esempio, al di là di Rtl, abbiamo altri otto prodotti nel digitale. In questo momento, mentre lei mi intervista, stiamo ascoltando col cellulare Rtl Rewind che sta trasmettendo da Napoli, dagli studi dell’Univesità Suor Orsola Benincasa. Tutti gli studenti saranno dotati di una app evoluta. Un altro esempio, la nostra Federica Gentile ha trasmesso recentemente dalle Maldive grazie a un sistema con una qualità altissima. La dimostrazione è che anche la radio si è evoluta con dei prodotti digitali nuovi e abbiamo bisogno per il futuro anche di un sistema che cresca per le rilevazioni dei dati di ascolto e che sia nelle condizioni di rilevare questi device nuovi e questi nuovi contenuti. Tutto si evolve, la stessa Rai ha già da un bel po’ RaiPlay, siamo tutti molto attenti e concentrati. La radio fa sistema.

In Ter alla presidenza c’è l’alternanza tra nazionali e locali. Quali sono i vostri rapporti con le con radio locali?

Nei primi anni è normale che nascano tante problematiche. Abbiamo discusso serenamente di tanti aspetti. L’arrivo dell’avvocato Marco Rossignoli, a rappresentare il mondo delle radio locali ha permesso di dare ordine e disciplina alle società. Ovviamente ci sono tanti soggetti perché le locali sono rappresentate sia da Aeranti Corallo che Frt e bisogna essere attenti a tutte le realtà. Siamo pronti ad affrontare il futuro.

                                                              sura

Radio Zeta si è rinnovata. Cosa può dirci a tal proposito?

Siamo molto soddisfatti, siamo riusciti a infilarci in qualche cosa che non c’era. Abbiamo fatto un  passaggio graduale, è stato necessario qualche anno. Oggi Radio Zeta è la più evoluta, la Spotify della radio. Speriamo di avere buon risultati in futuro. In questo momento storico mi trovo di fronte a tre generazioni, non possiamo sentire solo i nostri gusti per far contente le nostre orecchie, dobbiamo pensare ai nostri giovani, prima che siano ammaliati dalla forza del telefonino, con cui ormai si fa tutto. E non a caso siamo presenti su tutti i canali e device. Per la radio il telefono è uno strumento. Poi noi siamo proprietari di rete fm e di rete dab, quindi è un processo continuo.

Si aspettava la crescita di Radio Freccia?

Siamo partiti da un’idea semplice e dopo 40 anni abbiamo rimesso sul mercato una radio libera, così come la radio era partita. Si è collocata con una nicchia, essendo poi una radio con una concessione comunitaria e quindi con dei limiti sia nell’affluenza pubblicitaria che in altro. Abbiamo trovato la formula del successo, è una radio tendenzialmente pop rock. I conduttori rappresentano il teatro della mente, anche se abbiamo la radiovisione. Le radiovisioni, come da noi impostate, non sono televisioni, sono degli studi radio che hanno visivamente il mood della radio. Siamo sempre alla ricerca di migliorare, non ci fermiamo mai.

                                  fre

Quasi 2 milioni di ascoltatori giornalieri di Rtl arrivano dalla tv. Come mai molti editori erano contrari alla radiovisione e ora la sposano?

Che siano i benvenuti. Noi la radiovisione ce l’abbiamo dal 2001, avevamo già in essere Hit Channel, la prima sperimentazione di radiovisione, da ben 18 anni quindi. Poi ha debuttato in maniera più completa con Rtl dal 2007, dunque integralmente radiovisione. Ripeto, che siano i benvenuti,  con la radiovisione noi siamo stati i pionieri, in quella che è l’evoluzione che oggi stiamo vivendo sulla nostra pelle dal mattino alla sera. Siamo ben contenti e rispetto ai nostri amici siamo più avanti. Ovviamente poi ci sono delle differenze, i colleghi e amici di Mediaset venendo dalla televisione, la fanno con un dito, hanno più mezzi, più strumenti, più possibilità, ma noi siamo contenti di quello che facciamo, contentissimi.

La partnership con la tv, eventi, manifestazioni, non vi siete mai tirati indietro. Come mai?

Storicamente abbiamo avuto sempre richieste da parte di programmi tv, eventi, manifestazioni. Penso al Napoli Pizza Village, sono già diversi anni, per dieci giorni che facciamo radio da lì. Siamo propensi a far uscire, specialmente d’estate, la radio dagli studi. Per il resto, oggi c’è X Factor, ieri c’era Amici. Qualche giorno fa è stata bellissima la manifestazione in Vaticano per il Bambin Gesù, un’esperienza entusiasmante. Sei ore di radio, una giornata notevole, con tanti artisti, cantanti, molti dei quali forniti da noi. E comunque siamo sempre molto attenti al fatto che qualunque tipo di evento, dobbiamo riuscire a cucircelo addosso, perché non possiamo essere al servizio dell’evento. O meglio, siamo comunque al servizio perché facciamo gli spot, ma con la pubblicità radiofonica la manifestazione acquista una risonanza maggiore, perché partiamo un mese e mezzo prima. Invece la diretta tv si limita a quel giorno e qualche spot i giorni prima. Abbiamo fatto una vendita per l’evento di otto-novemila biglietti e far  questi numeri non è impresa facile, come andare al Forum per il concerto di un grande artista. Siamo contenti.

surac

Oltre a Radioplayer, in Per ci saranno altre novità in futuro?

Siamo concentrati a far partire questa applicazione, l’interlocutore è inglese, quindi doppia fatica. Ma sono meravigliosi, persone molto competenti. Grazie alla tecnologia, facciamo riunioni molto più facilmente. Vogliamo far partire l’applicazione, pensiamo sia importantissima, metteremo i nostri contenuti, gestiremo la pubblicità, non ci faremo più gestire da altri. Organizzeremo un evento per lanciarla.

Antonio Tortolano

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