
Oggi su LaMiaRadio vi proponiamo l’intervista a Betty Senatore. Da 13 anni fa parte della famiglia di Radio Capital, dove è al timone di due programmi. Insieme a Silvia Mobili, conduce tutti i giorni, dalle 11 alle 13, Ladies and Capital, dove grande spazio viene dato agli ascoltatori e vengono approfonditi temi di attualità. La domenica alle 13 Betty entra nel mondo di Pet Carpet. Cani, gatti e non solo, diventano protagonisti insieme a degli esperti del settore. Betty Senatore, toscana, ha iniziato la sua avventura radionfonica a Lady Radio, per poi passare a Radio Cuore e il salto in Rai, ma è a Radio Capital che ha trovato la sua giusta dimensione…
Betty, quando hai capito che quella della radio era la strada giusta da percorrere?
Mi ero data una scadenza. Dopo quattro anni a Lady radio, una radio toscana che esiste tutt’ora, mi ero ripromessa che se non fossi arrivata entro il 2000 in un network, avrei cambiato lavoro, accettando, anche se con grande dispiacere, che la radio sarebbe rimasta una bellissima parentesi della mia vita. Ho spedito una demo a Radio Cuore e poco dopo mi hanno chiamata…
Che ricordi hai del tuo esordio nelle radio locali in Toscana?
È stato un periodo divertente, di grande formazione. È come se avessi fatto una scuola. Quelle in cui ho trasmesso erano realtà radiofoniche molto forti, quindi mi hanno permesso di sperimentare diverse situazioni, comprese la presentazione di serate o le interviste con personaggi della musica. Tutto quello che ho fatto mi è servito in futuro. Errori compresi!!
Come è nata la possibilità di lavorare in Rai?
Come diceva Eduardo De Filippo “gli esami non finiscono mai” e infatti, anche per Radio2, ho sostenuto un provino. Eravamo una ventina di conduttori che venivano da diverse radio locali di tutta Italia. Fra l’altro, il treno con cui dovevo arrivare a Roma si ruppe e mi presentai al provino con circa due ore di ritardo. Nonostante ciò mi presero! Quell’estate insieme a me cominciarono a lavorare anche il Trio Medusa e Silvia Boschero.
Da 13 anni sei a Radio Capital, ci racconti il tuo debutto?
Ho ancora una foto dei minuti che precedettero il debutto. È sgranata, con colori ormai sbiaditi, ma la conservo come un oracolo! Ero tesissima perché dopo cinque anni in quella grande azienda, dove ho conosciuto e lavorato con tantissime persone, ormai mi sentivo a casa e cominciare in una nuova radio era per me come un salto nel vuoto. Aggiungi che ero/sono molto ansiosa, quindi, anche se già lavoravo in un network, era come partire da zero.
In Ladies and Capital dividi la conduzione con Silvia Mobili, cosa ti piace di lei e quali sono i vostri punti di forza?
Di Silvia adoro il suo essere “sagittario”, cioè molto diretta. Siamo completamente diverse, ci compensiamo e nonostante questa differenza non abbiamo mai litigato in otto anni di convivenza radiofonica giornaliera!
Cosa ne pensi della “guerra” tra grandi network. Che idea ti sei fatta?
Guerra mi sembra una parola esagerata, troppo forte. Ovviamente ci sono tante realtà che devono dividersi il mercato, ma Radio Capital è talmente diversa da tutte le altre, grazie ai classici che passiamo che ci contraddistinguono da sempre, non vedo una lotta con le altre, ma una sana rivalità che non può che far bene all’ascoltatore.
Preferisci la radio parlata o quella delle playlist?
Dipende dal momento della giornata. La mattina mi piace una radio parlata, che mi informi, ma ci sono momenti in cui voglio ascoltare meno parole e più musica.
Favorevole o contraria alla radiovisione? E perché?
Sono favorevole a tutto ciò che si chiama nuova tecnologia. Da quando è arrivato Facebook anche il lavoro di chi fa la radio è cambiato. Non avrei mai immaginato di essere riconosciuta per strada per il mio viso e non per la mia voce, ma è successo. Non avrei mai immaginato di dire alla radio “come vedete nella foto pubblicata su Instagram!”. Non mi dispiace che ci sia “commistione” fra i vari mezzi. Li vedo solo come un passaggio che arricchisce la radio e la tiene sempre viva.
Radio Capital, nel vostro gruppo, è un po’ l’intellettuale in mezzo a Deejay e M2o. Hai mai pensato di fare un’altra esperienza nel tuo network o ti vedi sempre fedele a Capital?
Io amo la Radio, sperimentare nuove realtà non mi spaventerebbe, però sono molto legata a Capital. Tredici anni non si possono cancellare in un attimo!
Se ti dovessi chiedere il nome di uno speaker e una speaker che apprezzi particolarmente nel panorama italiano, chi ti viene in mente?
È difficile, però posso dire che ho l’onore di lavorare con persone che ho ascoltato per anni: Gigi Ariemma e Massimo Oldani.
La radio è un mezzo che non muore mai ed è ora fruibile in mille modi. Come vedi il futuro?
Il futuro della radio sarà sempre più legato a internet. Non so quando le webradio diventeranno forti come i network, la scarsa diffusione del wifi non rende questo passaggio molto facile, però ci spero. Ci sono tante situazioni interessanti che meritano di essere conosciute sempre di più.
Antonio Tortolano